Il comunismo secondo Mario Tronti

Il Manifesto ripropone sul suo sito una intervista di Roberto Ciccarelli al filosofo Mario Tronti, deceduto in questi gironi all’età di 92 anni, rilasciata in occasione dei suoi 90 anni:

“Per chi si trova a vivere, male, a disagio, in conflitto, dentro una società capitalistica, il comunismo è irrinunciabile. Non trovo altra parola, altro concetto, altra postazione non solo politica ma generalmente umana, che dica con altrettanta fondata precisione l’essere contro.[…]

Non credo che socialismo sia parola più utilizzabile di comunismo. Forse fa meno paura. Ma questo non è un pregio, è un difetto. Io credo di sapere con certezza una cosa: che solo i comunisti hanno messo veramente paura ai capitalisti. Nessun altro: i sessantottini, i movimentisti, gli operaisti, gli autonomi, i gruppi, tanto meno quelli armati che sciaguratamente hanno da ultimo infangato quel nome.[…]

il minoritarismo non serve. Ti mette a posto con la coscienza di stare nel giusto. Ma io non devo rispondere alla mia coscienza, devo rispondere ai bisogni della mia parte. La mia scelta di campo non è etica, è politica.[…]

libertà comunista contro democrazia borghese.”


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